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Avvocato condannato a risarcire 265mila euro per atto d'appello tardivo

Aggiornamento: 10 mar 2020

ll Tribunale di Vicenza ha accertato, lo scorso 25 settembre 2019, l’inadempimento contrattuale di un avvocato e la sua conseguente responsabilità professionale, per avere promosso un giudizio di appello oltre i termini previsti dalla legge, appello che è dunque stato giudicato inammissibile.

In particolare, l’avvocato aveva ricevuto l’incarico di promuovere appello avverso una sentenza che non riconosceva alcun risarcimento ad un suo cliente per i danni da questo patiti in seguito ad un sinistro stradale.


I motivi dell'appello della sentenza di primo grado erano molteplici, tali da poter far ritenere probabile la riforma della sentenza di primo grado.


Tuttavia l’avvocato non si accorgeva che la controparte aveva notificato la sentenza di primo grado presso il domicilio da questi eletto, e promuoveva dunque il giudizio di appello nel termine lungo di sei mesi, invece che in quello breve di 30 giorni dalla notificazione.


Il Tribunale di Vicenza riconosceva dunque l’inadempimento dell’avvocato per aver promosso tardivamente un giudizio di appello che, secondo la ricostruzione, aveva ragionevole probabilità di essere accolto, con esito positivo per la parte.


Il Tribunale, ritenendo che la conoscenza della normativa in materia di elezione domicilio e notifiche, nonché il calcolo del termine breve per la valida proposizione dell’appello non siano questioni di particolare capacità giuridiche o approfondite conoscenze tecniche, ha condannato l’avvocato inadempiente a risarcire al suo assistito la somma complessiva di euro € 265.213,86, da maggiorarsi degli interessi legali a decorrere dalla domanda e sino al saldo.


A sua volta, la compagnia assicurativa dell'avvocato condannato è stata chiamata a pagare, in nome e per conto dell'avvocato assicurato, il relativa somma (detratta la franchigia del 5%... pari a circa 13 mila euro).


L'avvocato soccombente è stato anche condannato al pagamento delle spese legali pari ad oltre 22 mila euro.


Qui trovate la SENTENZA per esteso.

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