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Avvocato dimentica di trascrivere atto di sequestro: condannato per grave errore professionale

Sentenza del Tribunale di Milano, 1663/2017 pubblicata in data 9 febbraio 2017.


Dei Signori convenivano in giudizio l’avvocato Caio perché ne venisse accertata la responsabilità professionale. Gli stessi lamentano di essersi rivolti al legale per recuperare un credito nei confronti di un soggetto terzo, fondato su dichiarazione di riconoscimento del debito.


L’avvocato, rilevato come l’unico bene del debitore sul quale soddisfare il credito fosse un immobile di proprietà, promuoveva un sequestro conservativo, in attesa di ottenere una pronuncia dal Tribunale e poter agire nei confronti di quest’ultimo. Lo stesso avvocato, tuttavia, ometteva di trascrivere il provvedimento di autorizzazione del sequestro, impedendo così ai propri assistiti di soddisfarsi, neppure in parte, sul bene immobile.


Nel frattempo, infatti, sul medesimo bene era stata iscritta ipoteca giudiziale e erano stati eseguiti due pignoramenti da parte di ulteriori creditori. Tali pignoramenti, se il sequestro fosse stato tempestivamente trascritto, non sarebbero stati invece loro opponibili.


Il Tribunale di Milano accertava dunque che l’avvocato, omettendo di trascrivere il provvedimento di autorizzazione al sequestro conservativo, lo rendeva sostanzialmente privo della sua funzione e precludeva agli stessi di recuperare le somme.


Qualora infatti il legale avesse provveduto ad eseguire il sequestro, ciò avrebbe consentito alle parti di recuperare, almeno parzialmente, il credito.


L’avvocato veniva quindi condannato al pagamento in favore dei suoi precedenti assistiti della somma di euro 59.911,60 ovvero il prezzo al quale l’immobile è stato venduto all’asta, al netto delle spese necessarie per la procedura, oltre interessi legali.


Qui la SENTENZA per esteso, a cura della redazione di ErroreAvvocato.it

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